Ansia: «I programmi online possono aiutare»

I disturbi d’ansia sono molto diffusi. I programmi professionali online possono essere d’aiuto? «Sì», risponde il prof. dr. Thomas Berger, «possono essere un approccio terapeutico efficace».

Intervista: Robert Wildi; foto: Unsplash

Fino a che punto l’ansia è normale? Quando diventa patologica?

Il prof. Thomas Berger: l’ansia è una reazione del tutto normale a eventi e situazioni pericolose, incerte o incontrollabili. La paura è essenziale per la sopravvivenza, ci aiuta a evitare e a fuggire da situazioni pericolose. Diventa problematica solo quando si manifesta anche senza una minaccia reale.

Come ci si rende conto di avere un disturbo d’ansia?

Quando non si riesce più a controllare l’ansia, se ne soffre, si evitano situazioni che fanno paura e si è limitati nella propria vita professionale e sociale.

Chi ne è colpito in modo specifico?

Il 15-20 percento di tutte le persone soffre prima o poi di un disturbo d’ansia. Le donne circa due volte più degli uomini.

Quali sono i disturbi d’ansia più comuni?

Quelli più comuni sono le fobie specifiche, come la fobia delle altezze o l’aracnofobia. Di norma, non hanno un impatto acuto sulla vita di tutti i giorni. Seguono il disturbo d’ansia sociale, il disturbo di panico e le ansie generalizzate, che limitano pesantemente le persone colpite.

Cosa scatena un attacco di panico?

Spesso si verificano in modo improvviso e inaspettato. E non sono necessariamente situazioni specifiche a scatenarli, ma sintomi fisici come palpitazioni, malessere o affanno.

E cosa può causare una fobia?

Nel caso delle fobie, a fare paura sono ad esempio animali come serpenti o ragni, l’altezza, il volare, gli spazi ristretti, la visita dal dentista o la vista del sangue o di ferite.

Bisogna affrontare una paura per superarla?

Sì, il metodo più importante ed efficace è sicuramente la terapia del confronto, in cui le persone colpite imparano a esporsi agli stimoli che fanno paura. Chi soffre di acrofobia (fobia dell’altezza) sale, ad esempio, su una torre per sopportare la sensazione di paura finché non diminuisce.

Di recente sono stati introdotti anche programmi online che aiutano a gestire i sintomi dell’ansia. Sono un’alternativa valida?

I programmi di auto-aiuto basati su Internet si sono dimostrati efficaci in molti studi, soprattutto per trattare i disturbi d’ansia. Spesso ci accorgiamo che le persone affette da attacchi di panico si sentono molto meglio quando viene loro spiegato in modo plausibile perché si verificano. Un programma online può facilmente fornire queste informazioni specialistiche in modo sistematico e strutturato. È importante che i programmi incoraggino le persone colpite a uscire di casa e a confrontarsi con le situazioni che fanno loro paura nella vita reale. In base alle nostre esperienze, molte delle persone colpite ci riescono con l’aiuto di un programma online.

Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di una terapia virtuale?

I programmi online efficaci trasmettono alle persone colpite ciò che anche gli psicoterapeuti insegnerebbero loro. Questo mantenendo un certo anonimato, il che rende più facile per molte persone trovare il coraggio per tentare la terapia online. A confronto con una psicoterapia tradizionale, il programma online richiede tuttavia più disciplina, perché viene svolto in modo indipendente.

A chi sono adatti i programmi online?

Non esiste un profilo tipico. La nostra esperienza dimostra che le persone interessate si accorgono presto se un programma di questo tipo può aiutarle. Vale sicuramente la pena provare. Tuttavia, se non si ottengono progressi con il programma, è necessario consultare una medica o uno psicologo.

Il prof. dr. Thomas Berger lavora presso il dipartimento di psicologia clinica e psicoterapia dell’Università di Berna. È titolare di una cattedra del FNS (Fondo Nazionale Svizzero per la Ricerca Scientifica) sul tema «Interventi clinico-psicologici basati su Internet». Per saperne di più:

online-therapy.ch (solo in lingua tedesca)

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