Merk dir dieses Gefühl

Sie kommen nicht weiter in Ihrer Sportdisziplin? Dann ist es vielleicht Zeit für neue Gewohnheiten. Wie man sich «richtige» Bewegungsabläufe neu antrainiert.

Testo: Clau Isenring

Immagini: Getty Images

3 min

19.06.2019

È possibile calcolare sequenze di movimenti «perfette» in modo scentifico?


Prof. dott. Ernst-Joachim Hossner ci spiega: dal punto di vista biomeccanico si può calcolare relativamente poco in dettaglio. Per esempio sappiamo qual è la velocità di slancio e rotazione necessaria per un ginnasta alla sbarra per poter effettuare un salto teso. Ma non possiamo dire se una determinata posizione del piede di Roger Federers sia ottimale o meno. Eisistono anche caratteristiche stilistiche personali. Perciò il gioco di Federer risulta totalmente diverso da quello di Nadal; eppure sono entrambi dei campioni.

Secondo lei qual è stato il maggiore sviluppo dell'allenamento del movimento negli ultimi anni?


Sicuramente lo smartphone ha avuto un grande effetto nello sport quotidiano. Grazie a telecamere di alta qualità dei telefonini e spieciali app sportive è possibile registrare ovunque movimenti, analizzarli e confrontali. In passato la tecnologia per il filmati era molto complessa e l'attrezzatura costosa. Oggi invece è un gioco da ragazzi.

 

«Ma non possiamo dire se una determinata posizione del piede di Roger Federers sia ottimale o meno.»

Prof. Dr. Ernst-Joachim Hossner

Se voglio cambiare un movimento abituale, è importante vederlo?


Sì, ma questo non basta in quanto apprendiamo le sequenze dei movimenti provandole e interiorizzandole. Se mi guardo allo specchio e cerco di imitare la tecnica del tiro libero del professionista svizzero di pallacanestro Thabo Sefolosha, prima o poi il mio tiro assomiglierà al suo. Ma devo incorporare questo movimento per portelo rifare, perché durante la partita non avrò uno specchio.

Ma come si fa a trovare la sensazione del movimento corretto?


Questo è uno dei compiti principali degli allenatori e dei coach. Grazie alla loro esperienza e conoscenza, aiutano gli atleti a sviluppare un feeling con la giusta soluzione di movimento. Qual è la sensazione di uno sciatore che parte in discesa o quando si colpisce la palla con un tiro topspin? e l'allenatore può dire proprio in quell'istante in cui il movimento è ottimale: ecco, ci siamo, questa è la mossa giusta. Ricordatevi questa sensazione

Perché è così difficile cambiare o correggere un movimento?


Finché riesco a raggiungere quello che voglio, andare dritto, scendere un pendio, tirare la palla oltre la rete ecc. il corpo non ha motivo di cambiare qualcosa. Ha trovato una soluzione che funziona. Ma forse esiste anche una soluzione migliore per fare più canestri o saltare più in alto. Qual é allora il problema? Più a lungo il corpo fa esperienze positive con la «sua» soluzione di movimento e più sarà difficile suscitare interesse per una nuova soluzione. Nonostante questa sia migliore.

In fondo vale la pena cambiare un modello di movimento se funziona?


Sì, per esempio per prevenire lesioni. Anche se si raggiunge un obiettivo con sicurezza, può essere che a lungo termine un determinato movimento comporti lesioni o usura. Un altro aspetto è l'aumento della prestazione: nello sport agonistico per migliorare anche piccoli dettagli nel movimento è necessario un allenamento intensivo. Se si pratica uno sport per hobby, ognuno è libero di decidere se tale sforzo vale la pena, per esempio per tagliare il traguardo di una maratona due minuti prima.

 

«Modificare gli schemi di movimento funzionali è utile per prevenire gli infortuni.»

Prof. Dr. Ernst-Joachim Hossner

Con l'avanzare dell'età è più difficile convincere il corpo a un nuovo movimento?


Sì, perché il corpo diventa sempre più «conservativo». Sa esattamente come raggiungere un determinato obiettivo e non gli piace sperimentare. Tuttavia, anche se è dura, i movimenti si possono cambiare a ogni età.

Quando pratica sport riflettete continuamente su come ottimizzare i propri movimenti?


Chi nello sport continua a pensare, fa fondamentalmente qualcosa di sbagliato. Scendere da un pendio innevato al tramonto e pensare alla distribuzione perfetta del peso è terribile! Anche i migliori atleti raggiungono la migliore prestazione quando si sciolgono e non controllano niente consapevolmente .

 

Dati personali

Prof. dott. Ernst-Joachim Hossner, 56, professore ordinario di scienze motorie e dell'allenamento dell'istituto di scienze sportive dell'Università di Berna. Come responsbile della sezione di scienze sportive IV si occupa dello studio e la ricerca del controllo e dell'ottimizzazione dei movimenti sportivi.

 

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