A caccia di funghi
In autunno i funghi attirano nel bosco i buongustai e gli amanti della natura. Uno di loro è Sandro Fässler.
L’aria è limpida, gli uccelli cinguettano. Andrin (10) dà un’occhiata alla sua bussola. «Proseguiamo per di qua!», indica a suo padre e a sua sorella Darina (12). La famiglia Fässler va spesso insieme nel bosco. E da quattro anni anche a caccia di funghi.
Sandro Fässler deve la sua passione per la caccia ai funghi ai suoi figli. Allora, per motivare Andrin e Darina a fare lunghe passeggiate all’aria aperta, aveva organizzato una specie di caccia al tesoro nella natura, durante la quale dovevano trovare insieme nel bosco foglie, alberi e funghi che aveva prima stampato su un foglio di carta. I bambini hanno trovato i funghi, ma il padre non è riuscito a rispondere alle loro innumerevoli domande: «La cosa non mi è andata giù», si ricorda il 46enne Sandro Fässler. Così l’economista aziendale ha acquistato dei libri, si è documentato e ha imparato molto sulle varietà di funghi in Svizzera e su dove trovarli. Dopodiché si è prefissato un nuovo obiettivo: «Volevo assolutamente trovare un fungo porcino.»
Dove si trovano i funghi
Ma questi non crescono ovunque. Preferiscono un terreno piuttosto acido che si riconosce dal fatto che è scarsamente ricoperto da vegetazione. Inoltre, vi si trovano per lo più vecchie querce, abeti rossi e faggi. E, ovviamente, i porcini non crescono sempre: «Chi cerca pace e relax vicino alla A1, di certo, lì, non la trova. Lo stesso vale per i funghi: perché crescano, le condizioni devono essere favorevoli», spiega Sandro Fässler. Inoltre, la crescita dei funghi dipende anche molto dal tempo. In linea di massima si può dire che i funghi amano l’umidità.
Raccogliere funghi, ma in modo giusto
I funghi spesso crescono anno dopo anno negli stessi posti. Vale quindi la pena segnarli su una mappa. «Una volta ho scoperto un posto da sogno con un sacco di funghi, l’ho fotografato e ho cercato di ricordarmelo, ma quando il giorno dopo volevo tornarci, non riuscivo più a trovarlo», ricorda Sandro Fässler. Così ha deciso di sviluppare un’app e da allora vi inserisce tutti i dati: le coordinate, i tipi di funghi, le particolarità.
«La raccolta di funghi in generale richiede molto tempo e pianificazione.» Per questo motivo, oggi, Sandro Fässler va spesso nel bosco solo accompagnato dal suo GPS. Prima però controlla le condizioni meteorologiche delle settimane precedenti, i giorni in cui il Cantone vieta la raccolta, gli orari di apertura del centro di controllo e il suo calendario, perché: «I funghi selvatici non restano freschi a lungo e quindi il loro sapore è migliore subito dopo la raccolta.»
Fässler raccomanda inoltre di far controllare i funghi raccolti in uno dei centri di controllo. Molti funghi commestibili hanno un aspetto molto simile ai loro omologhi tossici. I tanto amati prataioli per esempio assomigliano molto all’amanita falloide che è tossicissima.
Vivere la natura grazie alla caccia ai funghi
A Sandro Fässler non interessa riempire il suo cestino. Per lui, la raccolta dei funghi è piuttosto un hobby molto rilassante da praticare all’aria aperta. «Trascorrere del tempo all’aria aperta con la famiglia, far vedere qualcosa ai bambini, usare la mia app, muoversi molto e concludere la giornata alla grande gustandosi un delizioso risotto ai porcini.» C’è solo un problema: in famiglia Sandro Fässler è l’unico a mangiare i funghi.
Ciò nonostante tutti condividono la gioia quando li trovano. Il figlio Andrin ricorda con gioia le vacanze trascorse in cerca di funghi nella Foresta Nera: «Prima ho scoperto alcuni ovoli malefici e subito dopo papà ha trovato dei grandissimi i funghi porcini» Per i Fässler è importante che i loro figli abbiano la possibilità di fare queste esperienze nella natura.
«Evviva!», esclama Andrin che ha adocchiato alcune vescie, i funghi preferiti dei bambini. «Quando si pestano, emettono una nuvoletta di spore», spiega eccitata Darina e segue suo fratello.