Osteoporosi: cosa fare contro la perdita di massa ossea?
Solo in Svizzera, sono 400 000 le persone che soffrono di osteoporosi e le donne ne sono particolarmente colpite. Ma seguendo una dieta adeguata, facendo regolarmente movimento e assumendo i farmaci giusti si può ottenere molto, spiega Barbara Zindel della Lega svizzera contro il reumatismo.
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In Svizzera più di 400 000 persone soffrono di osteoporosi: le donne in misura doppia rispetto agli uomini. Spesso viene diagnosticata molto tardi, innanzitutto perché i sintomi tendono a manifestarsi solo quando la malattia è già molto avanzata. «L’osteoporosi viene spesso diagnosticata solo quando si verificano fratture in seguito a traumi di lieve entità», spiega la fisioterapista Barbara Zindel della Lega svizzera contro il reumatismo.
Video: L'osteoporosi spiegata in modo semplice
Fratture ossee: il principale sintomo dell’osteoporosi
Le tipiche fratture causate dalla perdita di massa ossea sono quelle del collo del femore o del radio del polso. Queste fratture possono verificarsi anche senza una caduta o una trauma violento. Ma anche i corpi vertebrali sono suscettibili. Se subiscono una frattura, spesso si verificano dolori cronici alla schiena che possono rendere più difficile la vita quotidiana.
Indizi: perdita di altezza e andatura insicura
Oltre alle fratture ossee, esistono anche altri sintomi che indicano la perdita di massa ossea. Ad esempio un’evidente perdita di altezza. «Se una persona perde più di 4 centimetri di altezza con l’età, questo può essere un indizio dell’osteoporosi», spiega Zindel. Anche l’alterazione della forma del corpo può indicare una riduzione della densità ossea. Una gobba, un basso addome prominente e una schiena inarcata sono cambiamenti caratteristici che spesso si verificano quando i corpi vertebrali cedono a causa della malattia.
Altri sintomi possibili sono un’andatura insicura o un accorciamento del tronco. Chi soffre di osteoporosi a volte ha problemi a camminare in posizione eretta. Questo può a sua volta aumentare il rischio di cadute e, di conseguenza, di fratture ossee.
Cause principali: predisposizione genetica e sesso
L’osteoporosi si verifica in caso di squilibro del metabolismo osseo. Le nostre ossa sono costituite da una rete di strutture proteiche rafforzata da minerali come il calcio e il fosforo che le rendono resistenti e dense. Il tessuto osseo non è statico ma è soggetto ad un dinamico e continuo processo di rimodellamento che perdura tutta la vita.
In un organismo sano, ci sono due tipi di cellule ossee: gli osteoblasti e gli osteoclasti. Gli osteoblasti costruiscono nuovo tessuto osseo e gli osteoclasti riassorbono quello vecchio. Fino a circa 30 o 35 anni anni è predominante la costruzione della sostanza ossea. Lo scheletro diventa più denso e più forte. In seguito, il rapporto cambia: gli osteoclasti diventano più attivi e iniziano a riassorbire la sostanza ossea. Nel caso dell’osteoporosi, questo processo non funziona correttamente. Le cellule che riassorbono la sostanza ossea lavorano troppo velocemente, mentre le cellule che la costruiscono non riescono più a tenere il passo, causando la perdita di densità e l’aumento della friabilità delle ossa.
«Le fumatrici molto magre hanno un rischio particolarmente elevato di sviluppare l’osteoporosi.»
Anche gli ormoni, il peso e l’eccesso di alcol influiscono sulla densità ossea.
Questa alterazione del metabolismo osseo è influenzata da vari fattori. I cambiamenti ormonali svolgono un ruolo importante. «Le donne in menopausa subiscono un brusco calo degli estrogeni, che accelera la perdita di massa ossea», spiega la fisioterapista Barbara Zindel. Quando le donne entrano precocemente in menopausa, aumenta la probabilità di sviluppare l’osteoporosi. Tuttavia, anche altre cause, come una carenza di vitamina D, possono portare a un’alterazione del metabolismo osseo.
È possibile influire su alcuni fattori di rischio, come per esempio il fumo e il consumo di alcolici. Hanno un effetto negativo sul metabolismo osseo e possono accelerare la perdita di massa ossea. Il sottopeso e una drastica perdita di peso hanno effetti simili. «Le fumatrici molto magre hanno un rischio particolarmente elevato di sviluppare l’osteoporosi», afferma Zindel.
Alcuni medicinali possono ridurre la massa ossea
Tuttavia, secondo Zindel, il fattore di rischio più importante per l’osteoporosi è la predisposizione genetica. «Se in famiglia ci sono casi noti di osteoporosi, il rischio di sviluppare la malattia è significativamente più alto», spiega la fisioterapista. Inoltre, alcuni medicinali come il cortisone possono avere un effetto negativo sul metabolismo osseo.
Densitometria ossea: così viene diagnosticata l’osteoporosi
L’osteoporosi viene spesso scoperta per caso. Ad esempio, quando si notano le fratture in seguito a delle radiografia effettuate per un altro motivo. Oppure quando si verifica una frattura spontanea. Ma esiste una procedura con cui si può diagnosticare in modo specifico l’osteoporosi: la cosiddetta densitometria ossea.
Questo metodo rileva il contenuto di sali minerali nelle ossa misurando la capacità di penetrazione delle radiazioni nel tessuto osseo della colonna lombare o del collo del femore. Più raggi penetrano nel tessuto, più bassa è la densità ossea. La misurazione dura da cinque a dieci minuti e utilizza livelli di radiazioni inferiori rispetto ai raggi X convenzionali. «Chiunque sospetti un elevato rischio di osteoporosi è bene che si sottoponga a una misurazione della densità ossea da parte di uno o una specialista», afferma Barbara Zindel della Lega svizzera contro i reumatismi. Ulteriore vantaggio: Grazie alla densitometria ossea si può anche riconoscere lo stadio che precede l’osteoporosi, l’osteopenia.
Osteopenia: preludio dell’osteoporosi
L’osteopenia è spesso definita lo stadio preliminare dell’osteoporosi. Questo perché la struttura ossea perde resistenza, ma non a tal punto di comportare fratture. Ed è proprio questo il problema dell’osteopenia: non provoca quasi alcun sintomo, per cui di solito viene diagnosticata e trattata troppo tardi. La buona notizia è che se l’osteopenia viene diagnosticata per tempo, è possibile rallentare la perdita di massa ossea mediante una dieta sana e sufficiente movimento e prevenire l’osteoporosi.
Sul suo sito web, l’ospedale universitario di Zurigo raccomanda di praticare sport come il jogging, la danza o l’escursionismo per rallentare la perdita di massa ossea. Tuttavia, sono utili anche allenamenti mirati di resistenza e con i pesi, nonché esercizi di equilibrio.
Prevenire l’osteoporosi: gli alimenti ad alto contenuto di calcio sono fondamentali
Una dieta equilibrata svolge un ruolo decisivo nella prevenzione e nel trattamento della perdita della massa ossea. Un apporto adeguato di calcio è particolarmente importante. È raccomandata un’assunzione di 1000 - 1200 milligrammi di calcio al giorno. I latticini, le noci, i semi, le verdure verdi scure come il cavolo o i broccoli e acqua minerale ricca di calcio sono buone fonti di calcio. Ma anche i prodotti a base di soia e alcuni frutti come bacche e kiwi. La Lega svizzera contro il reumatismo offre un pratico calcolatore online per verificare il proprio consumo giornaliero.
L’importanza della vitamina D
Per poter assorbire il calcio, l’organismo ha bisogno di vitamina D. E per produrre vitamina D, deve essere esposto alla luce solare. In Svizzera, tuttavia, la quantità di luce solare non basta per produrre una quantità sufficiente di vitamina D. Barbara Zindel consiglia quindi di assumere la vitamina D sotto forma di integratore alimentare, soprattutto durante i mesi invernali.
Sport: un toccasana per le ossa
Tuttavia, anche fare regolarmente sport è una componente fondamentale della prevenzione e del trattamento dell’osteoporosi. Un’attività sportiva intensa migliora la forza muscolare, l’equilibrio e la coordinazione. «Le raccomandazioni generali prevedono almeno 150-300 minuti alla settimana di esercizio fisico di resistenza di intensità moderata, ad esempio passeggiate a piedi o in bicicletta, giardinaggio e lavori domestici. O almeno 75-150 minuti ad alta intensità, ad esempio jogging, nuoto, sci di fondo, Zumba», spiega Zindel.
«Il medicinale è molto efficace. Tuttavia, è importante pianificare una strategia di sospensione con uno specialista.»
Terapia dell’osteoporosi: i medicinali sono spesso l’opzione migliore
Se la perdita ossea viene diagnosticata tardi o se sono già presenti delle fratture, la maggior parte dei o delle pazienti deve assumere dei medicinali. I bifosfonati e un anticorpo sono tra i medicinali più utilizzati perché frenano il riassorbimento osseo. Questi medicinali possono fermare e talvolta addirittura invertire la perdita di massa ossea. Nei casi più gravi, esistono anche medicinali che sono in grado di costruire la massa osseo.
Grazie alla sua pluriennale esperienza di consulenza presso la Lega svizzera contro il reumatismo, Barbara Zindel sa che molte persone colpite hanno delle riserve per quanto riguarda la cura farmacologica: «In particolare, l’effetto rebound dopo la sospensione dei medicinali per l’osteoporosi con il principio attivo denosumab ha causato molte incertezze negli ultimi anni», ammette Zindel. L’esperta vuole fugare i timori delle persone colpite: «Il medicinale è molto efficace. Tuttavia, è importante pianificare una strategia di sospensione con uno specialista», continua Zindel.
Sull’esperta
Barbara Zindel è fisioterapista qualificata FH e co-responsabile dei servizi della Lega svizzera contro il reumatismo. Oltre alla sua attività presso la Lega svizzera contro il reumatismo, lavora come consulente ergonomica e come docente di ergonomia presso l’università di scienze applicate ZHAW.
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