Sesso dopo il parto: quando è il momento giusto?
Dopo la nascita di un figlio, nulla è più come prima. Nemmeno a letto. Quando riprendere i rapporti sessuali dopo il parto? E come risvegliare il proprio desiderio?
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La nascita di un figlio stravolge tutto. Questo vale anche per la sessualità e la vita di coppia. Alcune donne non se la sentono di avere rapporti per settimane o mesi dopo il parto, altre non vogliono aspettare, ma si chiedono se è consigliabile. E poi c’è anche da considerare la questione dei contraccettivi. Dopo il parto, i cambiamenti fisici sono evidenti. La situazione è tuttavia diversa per quanto riguarda gli aspetti psicologici ed emotivi, che sono altrettanto importanti per ritrovare il desiderio, la fiducia e l’amore per se stessi.
«Una donna di solito percepisce intuitivamente quando il suo corpo è di nuovo pronto per il sesso.»
Quanto tempo bisogna aspettare per riprendere l’attività sessuale dopo il parto?
La questione di quanto tempo si debba aspettare per avere rapporti sessuali dopo il parto è complessa, sia in termini di corpo che di emozioni. La raccomandazione generale dei ginecologi e delle ginecologhe è di sei settimane: dopo questo periodo il rischio di infezione è minimo e l’organismo si è normalmente ripreso bene dal parto. «Una donna di solito intuisce molto bene quando il suo corpo è di nuovo pronto per il sesso», afferma Yvette Plambeck, ginecologa del centro di sessuologia e medicina interdisciplinare ZiSMed. Tuttavia, non è raro che il corpo impieghi più tempo per riprendersi: ciò dipende anche dall’elasticità dei tessuti, se è stata necessaria un’episiotomia e così via. «Ci vuole tempo», afferma Plambeck, aggiungendo che è anche normale che l’area genitale della donna sia più secca dopo il parto a causa degli ormoni. Se questo è il caso, si può ricorrere a un lubrificante, ma soprattutto: ascoltare il proprio corpo.
Le sei settimane sono quindi una finestra temporale consigliata dal punto di vista medico e ginecologico, quella emotiva e psicologica può essere diversa. «Ci sono donne che hanno subito voglia di fare sesso, mentre per altre il desiderio torna dopo settimane o mesi», spiega la nota terapista sessuale e autrice Dania Schiftan. Secondo Schiftan, l’interazione tra corpo, mente e anima è complessa e dopo un parto l’intero sistema è sottosopra. Lei preferisce non definire ciò che è «normale» e neppure delle linee guida temporali. Questo metterebbe ulteriormente sotto pressione le donne e gli uomini. Le sembra molto più importante considerare le realtà personali. «Una domanda cruciale è: come è andata la gravidanza? Il parto può essere un’esperienza intensa per la donna, per la quale non viene sufficientemente preparata», sottolinea Schiftan. Il rapporto con i propri genitali ne può risentire e portare a insicurezza.
Ormoni, fertilità e contraccezione dopo il parto
«Si dice che il corpo impieghi da un anno a un anno e mezzo per riprendersi completamente dal parto», afferma la ginecologa Plambeck. Le donne hanno bisogno di tempo, sia a livello mentale che fisico. E soprattutto prima di una nuova gravidanza. «È quindi assolutamente necessario pensare per tempo a un contraccettivo.»
Il momento in cui ricominciano le mestruazioni varia da donna a donna. «Alcune hanno le mestruazioni dopo un mese, altre dopo sei mesi», spiega Plambeck. Tuttavia, non ci si può fidare della loro assenza. «La fertilità è limitata dopo un parto, ma le prime perdite di sangue si verificano comunque due settimane dopo la prima ovulazione, quindi non si ha mai una garanzia».
I metodi contracettivi ideali sono il preservativo o la mini-pillola. Gli ormoni della pillola possono tuttavia passare nel latte materno, avverte Plambeck. Ma è vero che non si può rimanere incinta durante l’allattamento? «Più a lungo e più intensamente si allatta, più è probabile che non si abbiano mestruazioni», spiega Plambeck. «Ma non c’è alcuna garanzia. L’allattamento non è un metodo contraccettivo».
L’assenza del desiderio dopo il parto
Anche i cambiamenti ormonali possono influire sul desiderio di fare sesso. Alcune donne soffrono di disagi fisici come la secchezza vaginale o dolori, mentre altre faticano a gestire le proprie emozioni. «Molte sperimentano semplicemente un sovraccarico di sensazioni e di tatto e si sentono fisicamente alienate. I capezzoli sono ipersensibili, il corpo è più voluminoso: ci sono diversi fattori», dice la terapista sessuale Dania Schiftan.
I requisiti a livello psicologico legati a questo nuovo ruolo sono immensi. «È giusto e comprensibile che il sesso non sia una priorità assoluta per un periodo», sostiene l’esperta. La questione è capire se l’assenza di libido nel tempo corrisponde a un bisogno o a una fuga. «Finché la situazione non pesa troppo a nessuno dei due partner, non c’è bisogno di agire», spiega Schiftan. «Ma se uno dei due è infelice, ha senso affrontare l’argomento».
E devono farlo entrambi. Si tratta del benessere proprio e di quello della coppia. «I conflitti di coppia vanno presi sul serio e può essere necessario chiedere aiuto. Il bisogno di sesso ha la stessa importanza e lo stesso valore della necessità di non farlo», aggiunge l’esperta. Anche gli uomini soffrono dei cambiamenti che avvengono dopo il parto per quanto riguarda il rapporto e la sessualità.
«Molte donne fanno fatica ad accettare il fatto che determinate parti del loro corpo, non torneranno mai come prima.»
Dopo la gravidanza il corpo cambia
La madre instaura un intenso rapporto fisico con il proprio bambino, soprattutto nei primi giorni, e soddisfa così gran parte del suo bisogno di vicinanza. «Il suo bisogno di vicinanza è più che soddisfatto», spiega Schiftan. Inoltre, ci sono una serie di altri fattori che non favoriscono la ripresa della vita sessuale dopo il parto: lesioni fisiche e traumi mentali, la soddisfazione emotiva creata dal contatto con il bebè e l’alienazione dai propri genitali.
Questo perché il corpo della donna subisce notevoli cambiamenti durante la gravidanza e dopo il parto. «Molte donne fanno fatica ad accettare il fatto che determinate parti del loro corpo, come l’addome e il seno, non torneranno mai come prima», spiega Dania Schiftan, «stentano a riconoscerlo e a trovarlo sexy e bello. Così come è ora.»
Proprio in questi casi la sessualità potrebbe avere un influsso positivo, sottolinea Schiftan. «Ma solo quando si ha un rapporto positivo con i propri genitali e il sesso non rappresenta solo vicinanza a livello emotivo, ma soddisfa anche altri bisogni, come quello di fare attività fisica, di provare piacere, e così via». Ma a molte donne manca tutt’oggi questo apprendimento sessuale. Spesso creano vicinanza e un legame emotivo attraverso la sessualità. Ed è di per sé una buona cosa. Ma dopo la nascita di un figlio, vengono a mancare altri aspetti per riaccendere il desiderio.
«L’esperienza ha dimostrato che è più facile per una donna riscoprire il proprio desiderio, se già prima del parto aveva un legame fisico e non solo emotivo con il sesso, ad esempio perché trova le carezze eccitanti o sa come raggiungere l’orgasmo», afferma Schiftan. Secondo l’esperta, chi faceva sesso soprattutto quando tutte le circostanze erano favorevoli, dopo il parto troverà ancora più difficile riscoprire una sessualità appagante. Detto questo, è assolutamente possibile vivere una vita sessuale soddisfacente anche come genitore. «A tale riguardo è determinante la propria storia di apprendimento sessuale», dice. E la buona notizia è che può essere riscritta. Costruire questo rapporto d’amore con se stessi è il primo passo. Riprendere coscienza dei propri genitali, accettare ciò che è successo, apprezzare quanto è stato possibile e quanto lo è ancora, per poter di nuovo provare piacere. In modo autodeterminato.
Le esperte
Yvette Plambeck è ginecologa presso ZiSMed, il centro di sessuologia e medicina interdisciplinare a Zurigo.
Dania Schiftan è psicoterapista, autrice e sessuologa clinica con studio a Zurigo.