Medicina di genere: non siamo tutti uguali!
Una donna non è la versione più piccola di un uomo. Chiaro, no?! Eppure la medicina lo ha ignorato a lungo con conseguenze anche fatali, sia per la donna che per l’uomo. La parità di trattamento dei sessi che, per una volta, andrebbe evitata.
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45 anni, 75 chili, bianco e maschio: alcune mediche e alcuni medici trattano esclusivamente questo tipo di persona. Così si direbbe: «Durante la mia formazione, gli uomini erano considerati il punto di riferimento», afferma Ute Seeland, specialista in medicina interna e presidente della società tedesca per la medicina di genere.
Il fatto che le donne debbano essere curate in modo diverso dagli uomini non è ancora ampiamente riconosciuto. E questo nonostante il fatto che, dopo circa 30 anni di ricerca sul genere, oggi sappiamo che il sesso influisce enormemente sulle malattie e sulle terapie.
«Durante la mia formazione, gli uomini erano considerati il punto di riferimento.»
Cos’è la medicina di genere?
Torniamo all’inizio: la medicina di genere è una specializzazione che si occupa degli influssi del sesso sulla salute e sulla malattia. Da un lato, si tratta del sesso biologico, ad esempio di come influiscono i geni e gli ormoni. Ciò riguarda la ricerca di base e la prevenzione, la diagnostica, il modo in cui le malattie si manifestano e come devono essere trattate.
La medicina di genere però vuole conoscere anche il sesso sociale, cioè come una persona percepisce se stessa, come è vista dagli altri e come il suo ambiente influisce su di lei. «Il corso della vita, l’istruzione o lo status sociale possono contribuire a determinare lo sviluppo e il decorso di una malattia», spiega Seeland. Facciamo un esempio: all’inizio della pandemia, il virus infettava più donne che uomini. Possibilmente questo deriva dal fatto che essendo più attive degli uomini nelle professioni di assistenza o nel commercio al dettaglio, il telelavoro rimaneva loro precluso. E usano anche più spesso i trasporti pubblici. Queste conoscenze specifiche sono importanti quando si tratta di interpretare le cifre e la prevenzione.
Anche i fattori biologici e socioculturali si riflettono bene nel problema dell’obesità. Nelle società occidentali le donne sono più magre, il che è probabilmente anche legato all’ideale di bellezza. Nelle società in cui l’obesità è associata alla ricchezza, è vero il contrario. Biologicamente parlando, le donne preferiscono i dolci e il progesterone ne favorisce il desiderio. Negli uomini, il testosterone tende a inibire la fame. Tutti questi fattori devono essere considerati nella prevenzione e nella cura.
«Il corso della vita, l’educazione o lo stato sociale possono determinare lo sviluppo e il decorso di una malattia.»
Medicina di genere: perché così tardi?
Il fatto che nonostante le loro differenze, le donne e gli uomini vengano curati allo stesso modo, ha diverse cause: innanzi tutto, la medicina è tradizionalmente dominata dagli uomini. Le posizioni di comando negli studi medici, negli ospedali, nelle aziende e nelle università erano (e spesso sono ancora) occupate da uomini. Le informazioni contenute nei libri di testo, nelle linee guida e negli approcci terapeutici devono quindi essere riconsiderate in base al sesso.
L’unico problema è che i dati differenziati sono rari. I laboratori selezionano prevalentemente topi e ratti maschi per la ricerca di base. E le donne sono state finora troppo poco considerate negli studi (sui medicinali). Uno dei motivi è che l’equilibrio ormonale cambia notevolmente nel corso della vita di una donna, ma anche nell’arco di un mese. Questo e il fatto che molte donne assumono contraccettivi ormonali, impediscono l’uniformità dei risultati.
Anche altre ragioni giocano un ruolo importante. Negli anni '50 e '60 dello scorso secolo, la frequenza degli aborti spontanei aumentava quando le donne incinte prendevano un tranquillante considerato sicuro. Di conseguenza, all’inizio non è stata utilizzata quasi nessuna cavia femmina; le donne sono state escluse. E anche se ora le persone sono più consapevoli del problema e molte cose sono cambiate: la maggioranza dei partecipanti agli studi sono ancora maschi.
Le donne e gli uomini funzionano in modo diverso
Naturalmente, siamo tutti diversi e ci sono anche grandi differenze tra gli uomini in termini di peso o di fisico. Nonostante ciò, gli uomini si assomigliano biologicamente, così come le donne. Ragazzi e uomini sono spesso più alti, pesanti e hanno una massa muscolare maggiore e minore massa grassa. Nella donna, l’intestino lavora più lentamente. Questo aspetto è importante per capire quanto velocemente agisce un medicinale e quanto può essere alto il dosaggio. Nel 2013, l’agenzia per gli alimenti e i medicinali americana ha dovuto chiedere a diversi produttori di sonniferi di ridurre della metà il loro dosaggio raccomandato per le donne: erano infatti in aumento gli incidenti automobilistici mattutini.
Studi recenti dimostrano che anche a livello cellulare, non tutti i processi sono neutrali rispetto ai sessi. Per esempio, i recettori delle cellule femminili trasmettevano i segnali di dolore più rapidamente negli esperimenti sugli animali. E se i medicinali hanno come bersaglio specifico i recettori delle cellule, bisogna tenere conto del fatto che uomini e donne non hanno lo stesso numero di recettori. Altrimenti, nel peggiore dei casi, le donne possono andare in overdose, con le relative conseguenze.
«Per quanto riguarda le donne c’è del terreno da recuperare nei confronti degli uomini»
Ecco perché ha senso la medicina di genere
Come scrive il «Tages Anzeiger» nella serie sulla medicina di genere, le donne in Svizzera vivono in media quattro anni più degli uomini. In compenso, le donne soffrono più frequentemente di disturbi fisici. Le donne sono più spesso depresse, gli uomini vanno più raramente dal medico. Gli uomini si ammalano più spesso di cancro, le donne di malattie autoimmuni. L’elenco è lungo. Ecco un breve quadro delle differenze tra donne e uomini.
Herz
Infezioni
Alzheimer
Depressione
Parkinson
Malattie autoimmuni
DDAI
Perché c’è bisogno della medicina di genere: il futuro
Molte malattie differiscono se riscontrate nell’uomo o nella donna; nel modo in cui si manifestano, nel decorso e nella cura. La medicina di genere è quindi necessaria per poter curare tutto il genere umano nel migliore dei modi. Poiché molte delle scoperte della medicina di genere non si riflettono ancora nelle linee guida terapeutiche delle associazioni professionali, il Programma Nazionale di Ricerca «Medicina di genere e salute» (PNR 83) che sarà lanciato nel 2024, intende contribuire a colmare questa lacuna.
«La medicina di genere si occupa di entrambi i sessi, ma dobbiamo riportare al passo le donne», afferma l’esperta Seeland. La dottoressa pone molta enfasi sulla formazione medica: sui libri di testo che trattano l’argomento. Sulle facoltà che sono pronte a rivedere i loro curricula. E sulle nuove leve della medicina che sono più sensibilizzate sulle differenze. Tuttavia, i rischi di questa visione unilaterale e le opportunità di una medicina di genere differenziata sono sempre più riconosciuti. Ogni anno vengono pubblicati fino a 9000 articoli specializzati sull’argomento.
Sull’esperta
Ute Seeland è specialista di medicina interna e presidente della società tedesca di medicina di genere. Per il suo lavoro di ricerca sulle differenze di sesso nella riflessione delle onde pressorie per la diagnosi delle malattie cardiovascolari, ha ricevuto il premio scientifico dell’associazione tedesca delle mediche.