Studio esclusivo sulla salute del futuro

Quali sono gli argomenti legati alla salute che interessano la popolazione svizzera? Il nostro terzo studio nazionale fornisce le risposte.

Testo: Branders, illustrazione: Andreas Samuelsson

Per lo studio «Sanitas Health Forecast» sono state intervistate 2000 persone in Svizzera sulle loro abitudini, sui loro desideri e sulla loro opinione in relazione a numerosi temi sulla salute. Quest’anno il sondaggio è stato svolto all’insegna del cambiamento e del nuovo inizio. Esso ha rivelato se la popolazione svizzera ama o meno i cambiamenti, cosa la motiva a cambiare e cosa le impedisce di farlo. Molti hanno già intrapreso uno o addirittura più nuovi percorsi in settori molto diversi della salute, ma non tutti sono stati soddisfatti dei risultati.

Un buon sonno? In Svizzera è un bene raro
La Svizzera ha dei problemi di sonno. In media, le persone nel nostro Paese dormono sette ore per notte. Ma molti non trovano questo tempo a letto riposante: il 52 percento addirittura giudica il proprio sonno non buono. Quasi due terzi (63%) affermano inoltre di soffrire di disturbi del sonno o di una patologia del sonno. I più comuni sono i problemi di sonno interrotto (27%), il russare (23%) e la difficoltà ad addormentarsi (21%). La stragrande maggioranza (91%) è convinta che lo stress e le preoccupazioni li tenga svegli.

La mancanza di sonno latente nella popolazione svizzera porta a una scarsa concentrazione (80%), a un aumento del nervosismo (72%) o a problemi psicologici (70%). L’83 percento delle persone intervistate è convinto che meno di cinque ore di sonno a notte siano dannose per la salute. Ma molti non sanno in che misura. Solo due quinti dei partecipanti al sondaggio associano l’obesità, le malattie cardiovascolari (55%) o il diabete (21%) al dormire troppo poco. Questo è fatale, perché «le persone che dormono cronicamente troppo poco, muoiono primä», afferma il medico del sonno Sebastian Zaremba in un’intervista che si può leggere nell’attuale Sanitas Health Forecast.

C’è spazio di miglioramento anche per i sogni. Circa un intervistato su due (51%) ha incubi almeno una volta all’anno, mentre i più giovani (71% dei giovani tra i 18 e i 29 anni) e le donne (54%) sono più tormentati dai brutti sogni rispetto agli anziani (36% dei giovani tra i 60 e i 74 anni) e agli uomini (48%). Il bilancio settimanale dei sogni, tuttavia, è un po' più alto: il 57 percento degli abitanti della Svizzera dichiara di sognare da una a quattro volte. Solo il 10 percento è convinto di non sognare. Ma tutti abbiamo lo stesso sogno, quello di poter influenzare o addirittura controllare i nostri sogni: quasi la metà degli uomini e delle donne vorrebbe poterlo fare.

Cambiamento? Sì, certo. Rinunce? No, grazie.
Migliorare la resistenza o avvicinarsi un po' di più al peso ideale: sono dei desideri molto diffusi. L’attuale studio «Sanitas Health Forecast» mette in evidenza quanto sia grande il desiderio di ottimizzazione: il 67 percento della popolazione svizzera vorrebbe intraprendere cambiamenti positivi. Spesso, però, sembra mancare la motivazione o l’ispirazione per affrontare il progetto di «vivere in modo più sano» e per far seguire alle intenzioni i fatti.

Solo il 26 percento ritiene di fare già abbastanza nell’ambito della prevenzione della salute. Il fatto che questa cifra non sia più alta può essere dovuto alla circostanza che per noi esseri umani la rinuncia è difficile. In breve: sei persone intervistate su dieci abbandonano i beni voluttari solo quando il danno è già stato fatto.

Ma la mancanza di motivazione intrinseca non è l’unica ragione. Soprattutto nel settore della salute, spesso mancano le conoscenze necessarie. Non sorprende quindi che molte persone in Svizzera desiderino maggiore chiarezza e trasparenza in questo settore; ma anche per quanto riguarda le opzioni di ottimizzazione e gli alimenti.

Meno carne sulle tavole svizzere
La tendenza verso uno stile di vita più sano è evidente anche nell’ambito dell’alimentazione. Consumare meno carne e più verdura: questo apparente sviluppo sociale può essere confermato con i fatti nello studio «Sanitas Health Forecast». Infatti, il 41 percento degli intervistati dichiara di mangiare meno carne e più verdura rispetto a due anni fa. Inoltre, rispettivamente il 41 e il 38 percento delle persone intervistate ritiene di mangiare meno dolci rispetto al 2020 e di consumare meno alcol, mentre il 30 percento afferma di mangiare più frutta.

È peggiorata invece la fiducia nella qualità dei nostri alimenti. Se nel 2021 il 61 percento della popolazione svizzera aveva ancora un livello di fiducia da alto a molto alto, oggi la percentuale è scesa al 57 percento. La fiducia è diminuita maggiormente tra le generazioni più giovani (dell’11% tra i 18-29ennï e del 10% tra i 30-44enni). Sorprendentemente, la fiducia è persino leggermente aumentata tra le generazioni più anziane (del 4% tra coloro che hanno un’età compresa tra i 45 e i 59 anni e del 2% tra coloro che hanno un’età compresa tra i 60 e i 74 anni).

Più fitness mentale
Se fossero disponibili, circa un quarto della popolazione svizzera (26%) assumerebbe dei farmaci per migliorare le proprie capacità mentali. Il 19 percento sarebbe anche disposto a farsi impiantare un chip nel cervello per migliorare le proprie capacità cognitive. Più della metà (56% o 59%) si concentra sul miglioramento della concentrazione e della memoria.

Circa tre quarti degli intervistati (77%) ritengono che esista un legame tra la nostra alimentazione e la salute del nostro cervello. Tuttavia, solo il 48 percento dichiara di mangiare bene in relazione alla salute del proprio cervello e solo circa un quinto (22%) consuma consapevolmente determinati alimenti per promuovere in modo specifico la salute mentale.